Sono piuttosto dispiaciuto per quanti, in quest’ultimo mese, hanno visitato il blog attendendosi una nuova paginetta e sono rimasti delusi.
Del terremoto non scriverò nulla, credo sia stato detto e scritto anche troppo. Di Santoro neppure, nemmeno un commento, dato che il personaggio non mi interessa e comunque non lascia alcuno spazio a considerazioni equilibrate: genera semplicemente opposti (atteggiamenti, sentimenti, prese di posizione). Non lo vedo differente dal tanto odiato Berlusconi, sua – apparentemente – unica ragione di vita. Ed opposti, per restare in tema, generano pure la Lega e Di Pietro, che fanno il pieno (almeno dagli ultimi sondaggi – Di Pietro passerebbe addirittura dal 4 al 9%). Costoro riempiono gli spazi lasciati vuoti da altri, attraendo col loro acritico e sommario giustizialismo: semplificando non vedo infatti differenza tra l’atteggiamento leghista (protezionismo reazionario ottuso e livido), e quello dell’Italia dei Valori, che almeno da quanto si sente e legge qua e là, vorrebbe offrire a Berlusconi e seguaci il medesimo trattamento che i Borghezio, i Calderoli e i Gentilini (http://video.google.it/videoplay?docid=-1596157768925833438) riserverebbero a Rom, gay ed estracomunitari. La crescita elettorale ed il seguito di costoro è alimentato ogni giorno da personaggi appunto come il Santoro, come i vari Travaglio e molti altri “personaggi” televisivi, di spettacolo (che danno un triste spettacolo), comici, pseudo comici, giullari e buffoni – per costoro è necessario attendere ancora un po’ di tempo: quando si accorgeranno che il Cavaliere è destinato a stare sul podio ancora per un pezzo, cominceranno certo a salire sul carro del vincitore come sempre hanno fatto i pagliacci –, i quali per audience oggi versano a fiumi benzina sul fuoco, fatto che, come si vede, porta i suoi frutti. (D’altra parte l’aver eliminato dalla scena movimenti politici “cuscinetto”, come ad esempio A.N. ha portato ad una diaspora sul fonte destro, il quale si è diviso fra chi non intendendo transumare verso i pascoli alti del Cavaliere, si è trovato a dover decidere tra la destra di Storace e la Lega – o, per altro verso Casini, vedi più avanti –. Ma a sinistra è accaduto lo stesso: la confusione di valori e punti di riferimento presente nel PD – gli ultimi sondaggi lo danno in sensibile ulteriore calo – e il disfacimento della sinistra più radicale hanno favorito – pro tempore – il forcaiolismo dipietrino). Vi è quindi una crescente radicalizzazione di posizioni che certo non porterà a nulla di buono. Anche perché l’impotenza genera sempre reazioni irrazionali, proprio come accade quando si nega qualcosa o si limita uno spazio ad un pargolo generando in lui, povero di strumenti alternativi, una bizza isterica. Mi auguro che codesto “isterismo” infantile di una sinistra radicale impotente e quotidianamente aizzata non ri-generi terrorismo – l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno – anche per la reazione che innescherebbe.
Certo a leggere qua e là, nei Forum in rete, il pensiero di molti nostri connazionali verrebbe da preoccuparsi, proprio a causa di tutte codeste acritiche e sempre più radicali contrapposizioni. Viene la paura dell’impossibilità del dialogo (condizione fondamentale, irrinunciabile addirittura in ogni società che intenda definirsi civile), possa diventare via via più vasta e pericolosa per la nostra democrazia (quella sì, e non il Fascismo, che tanti deficienti vedono già dappertutto).
Epperò, poi, il buon senso suggerisce che tradurre il particolare in universale è impossibile oltre che sciocco, e che quel medico (alcuni sanno a chi mi riferisco) che ascoltando l’opinione di tre o quattro pazienti in ambulatorio presumeva di sapere cosa pensava la gente, era assai imbecille. Infatti sempre codesti sondaggi, citati da Radio 24 stamani danno in crescita il PDL di 4 o 5 punti percentuali, che lo porterebbero al 42-43%. Ma danno in crescita che il partito di Casini, che forse si riprende da AN quanti non vogliono andare col Cavaliere (ci si domanderà se è possibile ciò. A guardare le simpatie della Poli Bortone sembrerebbe di sì. Eppoi si deve considerare che AN è cresciuta con voti che venivano anche dalla ex Dc, voti che oggi potrebbero tornarsene da dove venuti).
Ad ogni buon conto, a me, questo andazzo proprio non piace, epperò, come molti, non posso farci un bel nulla, oltre lo stare a guardare cosa succede. Mi consolo (cosa che consiglio) con la continua meraviglia della natura, che ogni giorno rinnova il suo spettacolo (in questi giorni ho visto le prime Scilla bifolia – http://it.wikipedia.org/wiki/Scilla_bifolia , ovvero http://www.pieroweb.com/fiori/scillasilvestre1mini.jpg – di un colore azzurro elettrico incredibile), oppure con l’arte, che trasporta in un mondo ‘altro’, o cerco di trovare piacere in qualche buona lettura. E mi fingo, tanto per tirarmi su di morale, certo fatte salve le proporzioni, un po’ come il Machiavelli, del quale vi propongo un passo (assai noto ma sempre molto fascinoso e significativo) dalla Lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513.
Bruno Stepic
San Martino, 13 aprile 2009, lunedì di Pasquetta
[…] Partitomi del bosco, io me ne vo ad una fonte, e di quivi in un mio uccellare. Ho un libro sotto, o Dante o Petrarca, o uno di questi poeti minori, come Tibullo, Ovidio e simili: leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori ricordomi de' mia: gòdomi un pezzo in questo pensiero. Transferiscomi poi in sulla strada, nell'hosteria; parlo con quelli che passono, dimando delle nuove de' paesi loro; intendo varie cose, e noto varii gusti e diverse fantasie d'huomini. Viene in questo mentre l'hora del desinare, dove con la mia brigata mi mangio di quelli cibi che questa povera villa e paululo patrimonio comporta. Mangiato che ho, ritorno nell'hosteria: quivi è l'hoste, per l'ordinario, un beccaio, un mugnaio, dua fornaciai. Con questi io m'ingaglioffo per tutto dí giuocando a cricca, a trich-trach, e poi dove nascono mille contese e infiniti dispetti di parole iniuriose; e il più delle volte si combatte un quattrino, e siamo sentiti non di manco gridare da San Casciano. Cosí, rinvolto in tra questi pidocchi, traggo el cervello di muffa, e sfogo questa malignità di questa mia sorta, sendo contento mi calpesti per questa via, per vedere se la se ne vergognassi.
Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro. […]
Del terremoto non scriverò nulla, credo sia stato detto e scritto anche troppo. Di Santoro neppure, nemmeno un commento, dato che il personaggio non mi interessa e comunque non lascia alcuno spazio a considerazioni equilibrate: genera semplicemente opposti (atteggiamenti, sentimenti, prese di posizione). Non lo vedo differente dal tanto odiato Berlusconi, sua – apparentemente – unica ragione di vita. Ed opposti, per restare in tema, generano pure la Lega e Di Pietro, che fanno il pieno (almeno dagli ultimi sondaggi – Di Pietro passerebbe addirittura dal 4 al 9%). Costoro riempiono gli spazi lasciati vuoti da altri, attraendo col loro acritico e sommario giustizialismo: semplificando non vedo infatti differenza tra l’atteggiamento leghista (protezionismo reazionario ottuso e livido), e quello dell’Italia dei Valori, che almeno da quanto si sente e legge qua e là, vorrebbe offrire a Berlusconi e seguaci il medesimo trattamento che i Borghezio, i Calderoli e i Gentilini (http://video.google.it/videoplay?docid=-1596157768925833438) riserverebbero a Rom, gay ed estracomunitari. La crescita elettorale ed il seguito di costoro è alimentato ogni giorno da personaggi appunto come il Santoro, come i vari Travaglio e molti altri “personaggi” televisivi, di spettacolo (che danno un triste spettacolo), comici, pseudo comici, giullari e buffoni – per costoro è necessario attendere ancora un po’ di tempo: quando si accorgeranno che il Cavaliere è destinato a stare sul podio ancora per un pezzo, cominceranno certo a salire sul carro del vincitore come sempre hanno fatto i pagliacci –, i quali per audience oggi versano a fiumi benzina sul fuoco, fatto che, come si vede, porta i suoi frutti. (D’altra parte l’aver eliminato dalla scena movimenti politici “cuscinetto”, come ad esempio A.N. ha portato ad una diaspora sul fonte destro, il quale si è diviso fra chi non intendendo transumare verso i pascoli alti del Cavaliere, si è trovato a dover decidere tra la destra di Storace e la Lega – o, per altro verso Casini, vedi più avanti –. Ma a sinistra è accaduto lo stesso: la confusione di valori e punti di riferimento presente nel PD – gli ultimi sondaggi lo danno in sensibile ulteriore calo – e il disfacimento della sinistra più radicale hanno favorito – pro tempore – il forcaiolismo dipietrino). Vi è quindi una crescente radicalizzazione di posizioni che certo non porterà a nulla di buono. Anche perché l’impotenza genera sempre reazioni irrazionali, proprio come accade quando si nega qualcosa o si limita uno spazio ad un pargolo generando in lui, povero di strumenti alternativi, una bizza isterica. Mi auguro che codesto “isterismo” infantile di una sinistra radicale impotente e quotidianamente aizzata non ri-generi terrorismo – l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno – anche per la reazione che innescherebbe.
Certo a leggere qua e là, nei Forum in rete, il pensiero di molti nostri connazionali verrebbe da preoccuparsi, proprio a causa di tutte codeste acritiche e sempre più radicali contrapposizioni. Viene la paura dell’impossibilità del dialogo (condizione fondamentale, irrinunciabile addirittura in ogni società che intenda definirsi civile), possa diventare via via più vasta e pericolosa per la nostra democrazia (quella sì, e non il Fascismo, che tanti deficienti vedono già dappertutto).
Epperò, poi, il buon senso suggerisce che tradurre il particolare in universale è impossibile oltre che sciocco, e che quel medico (alcuni sanno a chi mi riferisco) che ascoltando l’opinione di tre o quattro pazienti in ambulatorio presumeva di sapere cosa pensava la gente, era assai imbecille. Infatti sempre codesti sondaggi, citati da Radio 24 stamani danno in crescita il PDL di 4 o 5 punti percentuali, che lo porterebbero al 42-43%. Ma danno in crescita che il partito di Casini, che forse si riprende da AN quanti non vogliono andare col Cavaliere (ci si domanderà se è possibile ciò. A guardare le simpatie della Poli Bortone sembrerebbe di sì. Eppoi si deve considerare che AN è cresciuta con voti che venivano anche dalla ex Dc, voti che oggi potrebbero tornarsene da dove venuti).
Ad ogni buon conto, a me, questo andazzo proprio non piace, epperò, come molti, non posso farci un bel nulla, oltre lo stare a guardare cosa succede. Mi consolo (cosa che consiglio) con la continua meraviglia della natura, che ogni giorno rinnova il suo spettacolo (in questi giorni ho visto le prime Scilla bifolia – http://it.wikipedia.org/wiki/Scilla_bifolia , ovvero http://www.pieroweb.com/fiori/scillasilvestre1mini.jpg – di un colore azzurro elettrico incredibile), oppure con l’arte, che trasporta in un mondo ‘altro’, o cerco di trovare piacere in qualche buona lettura. E mi fingo, tanto per tirarmi su di morale, certo fatte salve le proporzioni, un po’ come il Machiavelli, del quale vi propongo un passo (assai noto ma sempre molto fascinoso e significativo) dalla Lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513.
Bruno Stepic
San Martino, 13 aprile 2009, lunedì di Pasquetta
[…] Partitomi del bosco, io me ne vo ad una fonte, e di quivi in un mio uccellare. Ho un libro sotto, o Dante o Petrarca, o uno di questi poeti minori, come Tibullo, Ovidio e simili: leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori ricordomi de' mia: gòdomi un pezzo in questo pensiero. Transferiscomi poi in sulla strada, nell'hosteria; parlo con quelli che passono, dimando delle nuove de' paesi loro; intendo varie cose, e noto varii gusti e diverse fantasie d'huomini. Viene in questo mentre l'hora del desinare, dove con la mia brigata mi mangio di quelli cibi che questa povera villa e paululo patrimonio comporta. Mangiato che ho, ritorno nell'hosteria: quivi è l'hoste, per l'ordinario, un beccaio, un mugnaio, dua fornaciai. Con questi io m'ingaglioffo per tutto dí giuocando a cricca, a trich-trach, e poi dove nascono mille contese e infiniti dispetti di parole iniuriose; e il più delle volte si combatte un quattrino, e siamo sentiti non di manco gridare da San Casciano. Cosí, rinvolto in tra questi pidocchi, traggo el cervello di muffa, e sfogo questa malignità di questa mia sorta, sendo contento mi calpesti per questa via, per vedere se la se ne vergognassi.
Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro. […]
Le illustrazioni sono Honoré Daumier
Pur non capendo di politica quello che scrivi coincide con quanto avevo larvatamente intuito.
RispondiEliminaCondivido il consiglio di trarre godimento dall'osservazione della natura, sia pure nelle forme meno appariscenti e nascoste come la Scilla bifolia.
Molto bello il brano del Macchiavelli che, da pessimo lettore qual sono, non conoscevo.
Insomma un articolo su cui meditare e da cui trarre insegnamento.
Complimenti!
Ringrazio l'anonimo amico per il gentile apprezzamento.
RispondiEliminaBruno
brunostepic@yahoo.it