martedì 17 novembre 2009

E volle dar fuoco alle navi...









Cari amici,
vedo, con un po’ di senso di colpa, che in molti avete continuato a visitare questo blog. Mi domando se non fosse stato il caso di rientrare dalle “ferie” un po’ prima. Ma subito mi viene il dubbio che forse sarebbe meglio non rientrare mai più. Sono certo che intendete cosa voglio dire.
E non intendo per nulla iniziare col solito piagnisteo. In Italia oramai piangono tutti, e non sembrano saper fare altro. Non ci sono soluzioni né formule, chi le spiattella non è altro che il solito sciocco di turno. Penso infatti che la “matassa” della realtà sia così aggrovigliata che non sia più possibile oramai districarla. Né capire come stiano le cose. Né riesco a vedere (ma non sono veggente), chi sia in grado di brandire la scure.
Non vedo dunque nessun appiglio che possa consentire al buon senso, alla normale ragionevolezza, di interpretare i fatti per darsi una ragione degli accadimenti, dei non accadimenti.
Il buon Machiavelli ci insegnò ad interpretare e dedurre, ma più a trarre insegnamento dalla storia. E io in questi giorni, se mi guardo dietro le spalle, altro non riesco a vedere che gli spagnoli che, nel Cinquecento (proprio negli anni in cui Maestro Niccolò esiliato a San Casciano elaborava i fondamenti della Scienza Politica), approdati sulle coste dell’America centrale davano alle fiamme le proprie navi per non più fare ritorno. Per essere costretti ad andare sempre avanti nella loro opera di conquistadores. Domanderete: – a che prò, codesto pensiero? Già! – Risponderò riflettendo: – A che prò! Infatti di simile c’è solo (ma si tratta soltanto di una “immagine”) un signore che brucia le navi per non arretrare dal nulla in cui si è cacciato. Alludo al signor presidente Fini, il quale è voluto andare ad ogni costo nel PDL del Cav. Ma ora (novello democristiano) fa di tutto per remargli contro… Continua, chi riesce a comprenderne la ragione è bravo, a fare di tutto per allontanare definitivamente l’elettorato di riferimento di Alleanza Nazionale (in questo il suo dar fuoco alle navi) con dissennati proclami sinistresi (par proprio che abbia il terrore che quei coglioni dei cosiddetti colonnelli, facendo retromarcia dal PDL, lo scarichino lasciandolo ai propri deliri). Ma quel che è peggio che con codesto elettorato, oramai sbandato e senza punti di riferimento (del resto se tanti fossero stati disposti verso F.I. non avrebbero votato A.N.) non fa altro che alimentare il proprio “nemico mortale”: la Lega (o almeno ciò un tempo avrebbe essa dovuto rappresentare). L’unico partito politico decisamente nemico della Nazione e della sua unità. Fatto salvo, s’intende, qualche residuo beota vetero comunista malato d’Internazionale. I preti per oggi li lascio in pace! Han troppo da fare con altre faccenduole…
Così è dell’avventura “politica” del Nostro presidente, il quale, come diceva un caro amico citando spesso la “legge di Peeter”: ha raggiunti il massimo livello della propria incompetenza!
Cordialmente,
Vostro b. s.

San Martino, 17 novembre 2009

P.S. Non ho detto: – Sono finalmente rientrato dalle ferie! – Non l’ho detto!

2 commenti:

  1. bentornato Bruno!
    salace come sempre, appena possibile ti racconto un po' di novità... zaccagna

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  2. Ti ringrazio, Zaccagna, compagno di cento avventure.
    b.

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