domenica 4 aprile 2010

Guardo, aspetto... Sono paziente. Lo spettacolo continua























...Chissà!

I voti, certi voti, sono come le farfalle. Si spostano incerti ad ogni bava di vento. Ora qui ora non so dove. Questo fin quando a sorreggere o motivare un voto non vi sia un credo, una ragione profonda, un’idea del futuro, un sogno.
Ho sentito politici, commentatori, giornalisti, psicologi, politologi e chi più ne ha più ne metta. Resto perplesso. Ma non me ne frega un cavolo – urbanamente parlando –.
Si stracciano le vesti, in molti, forse prendono anche il Valium perché Beppe Grillo prende voti. Così per il Robespierre da ridere. Altrettanto per il tribuno "selvatico", Bossi. Facciano loro. Tutti a costruire teoremi, a far congetture, tanto convinti del loro dire, delle proprie ragioni che paiono proprio libri stampati. Intanto si continua lo sport nazionale del "dagli all'untore", in una sorta di esorcismo collettivo di stampo manicheo, dove il male è tutto da una parte, il bene e la verità tutte dall'altra. L'operazione è così cieca, cretina, incredibile che sorte l'effetto contrario, ma nessuno pare curarsene. La liturgia continua. Così la Sinistra di "governo" tirata da una parte (la necessità di dimostrarsi credibile) e al contempo dall'altra (l'esigenza di riconquistate un elettorato sempre più fuggitivo), continua ad alimentare la caccia alle streghe, ad urlare e strepitare. Nessuno mi pare abbia compreso che quando si butta benzina sul fuoco a secchi (con quello che costa!), la gente poi vuol vedere dei bei falò.
Ti rammenti “van Honthorst” la sera prima di partire per Norimberga a vedere Alberto Duro, quello sciagurato che poi dette fuoco al bosco? Pareva una sorta di Nerone deficiente: – Però è un bel vedere! – diceva, anzi lo ripeteva tutto soddisfatto fregandosi le mani sul calare della sera, al lume dei bagliori. Chissà che fine ha fatto, amico mio. Ma gli imbecilli frattanto si sono moltiplicati. E nessuno che si domandi a cosa di debba attribuire questa miracolosa moltiplicazione. Di destra e di sinistra. E di centro anche. Nessuno pare ne vada indenne.
Questi coglioni dei Diessini invece accendono il fuoco, fanno incazzare la gente col Berlusca, e poi piangono perché la gente incazzata vota il Di Pietro o il Giullare di turno alla corte del Re. Il novello Bertoldo, anzi più che altro Cacasenno.
Piangono e vomitano veleno e buonismo insieme. Vogliono bene a tutti, costoro. Tranne il Berlusca o chiunque si metta loro di traverso. Cosi col buonismo aiutano Fini a far aumentare la Lega. Col veleno quegli altri. Bravi " Si può fare!" Hanno inventato le primarie e si riciucciano il Vendola. Bravo Vendola! Alla via così. Non disdici punto all’insieme.
Ma non si rendono conto che l'equilibrio in questo cosiddetto sistema bipolare è tenuto dall'elettorato che si sposta. Una volta di qua l'altra di là. E', deve essere, un elettorato di centro, assai moderato, pavido di fronte al cambiamento; un elettorato per il quale il cambiamento viene accettato soltanto se "sfumato", morbido, insapore quasi, certo indolore e inodore. Così la DC resse per decenni, e il cambiamento che la portò pian piano al tracollo fu accettato solo perché da essa stessa proposto "morbidamente" col Centro-Sinistra.
Insomma, i nostri, Rosi nazionale in testa: per star dietro all'elettorato in fuga fanno a urlare più degli urlanti di professione, di coseguenza la gente ancor più si incazza, e seguendo chi urla di professione se li trascina dietro ancora più in là, rafforzando ulteriormente le posizioni del Cavaliere. Povero Fini: l'ha preso in tasca anche questa volta. Vedremo!
Ma per stasera sarò bravo. E’ Pasqua! Auguri amici. Auguri Italia. Buona resurrezione gabbianella!
b.s.

San Martino, 4 aprile 2010, Santa Pasqua
(Rivisto e integrato la sera di Pasquetta)

2 commenti:

  1. destradipopolo.net

    di meglio per ora non ho trovato

    lemmonio

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  2. Ho visto, ho letto amico mio. E allora? "I finiani non vogliono morire leghisti" E che ce ne sono ancora di Finiani? Fin tanto che non lo prendono a calci nel culo, caro mio!
    Il chicco di frumento, mio caro, per dare molto frutto deve morire. E tutta una pseudo classe dirigente deve essere cacciata a calci nel culo. Poi per rinascere dovrete duperare una fase dolorosa dei liti, di lotte di di contrapposti tentativi di affermazione di una nuova classe dirigente... Dettare nuove regole... congressi seri... Sara mai possibile? Le classi dirigenti non si improvvisano. Per "costruirle" occorrono decenni, volontà, idee, modelli, gente che abbia voglia di imoarare, lavorare... Non è un problema da poco. Ma dovete provarci ed agire presto. Prima di tutto sul piano teorico. Sul progetto.
    Parliamone, quando hai tempo e voglia

    tuo Bruno

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