sabato 25 dicembre 2010

I pifferi...




I pifferi di montagna partirono per suonare e tornarono suonati.
Così pare sia dell’Italico “Chupa” e di tutto il suo Club. Ma è Natale, sarò buono!
Però, anche a questo giro quanti ce l’hanno col Berlusca sembrano destinati a prenderlo in “saccoccia”. L’ometto dalle nove vite, vi dirò, sta cominciando ad essermi simpatico.
L’ho sentito in questi giorni, un paio di volte, in televisione, sotto tiro, e non se l’è cavata punto male. Al momento non vedo nessuno al suo livello, Pare abbia davvero “una marcia in più”.
Ovviamente non intendo esprimere alcun giudizio di merito. Quanto ritengo di poter osservare, visti gli attori in commedia, intende avere solo un carattere “accademico”, per intendersi, del medesimo genere di quello che posso esprimere sull’attuazione di certe strategie che ho visto applicate qua e là nella storia da certi personaggi, e che lo confesso hanno destato bel più che la semplice ammirazione.
Eppoi in questi giorno ho visto con piacere, lo confesso, il progressivo affievolimento delle luci della ribalta sul signor Presidente della Camera, il quale, finito lo show del “quarto d’ora del dilettante”, si è subito gettato a capofitto nell’atto finale: il coronamento della serie di cazzate (in termini politici, beninteso) di cui è stato ideatore ed attore negli ultimi anni, sempre seguito da un drappello di sciocchi: i soliti utili idioti.
Il signor Presidente della Camera ha sentito il bisogno di rivendicare una propria autonoma leadership, così, dopo aver gettato alle ortiche il partito che gliene garantiva una (Alleanza Nazionale), ha fondato col Cavaliere il PdL, appunto per mettersi all’ombra della sua, di leaderscip (certo assai più forte e credibile). Poi, dopo aver inferto un colpo mortale alla Destra Nazionale, e non contento, con inopinate ed estemporanee dichiarazioni sinistresi, aver aiutato a crescere l’antinazionale partito della Lega Nord, poi, dicevo, sedotto dalle voci suadenti della sinistra, che su tutte le note dai bisbigli alle grida non perdevano occasione per proclamarne la grandezza, ha inteso gettare alle ortiche anche il PdL. Come si dice, buttando tutto assieme: sia il bambino che l’acqua sporca. E ora? E ora, continuando a prendere per imbecilli i vecchi compagni di strada, pardon, camerati, cerca di recuperare un consenso elettorale proclamandosi di destra, cosa che fa ripere dai vari “chupa” , mentre nello stesso momento, ancora ignaro che il tempo del “dilettante” è terminato, si appresta costruire il “terzo polo”, appunto per riaffermare la propria leadership, visto che né Casini, né Rutelli intendono rivendicare la propria. Terzo polo, insomma, che come noto, invece di collocarsi a destra, rivendica il proprio spazio al centro dello scieramento politico, dove ovviamente, secondo tradizione democristiana, è più agevole praticare la "politica" dei due forni. Poveraccio!
Mi ricorda Occhetto. Rammentate? Sì, “la gioiosa macchina da guerra!”
Sai che risate! Il mio caro amico Giuseppe, che coerentemente ha seguito Storace, usa ripetere: –ride bene chi ride ultimo – e soggiunge: – ed io non ho ancora riso!

Buon Natale!

Bruno Stepic
San Martino, 25 dicembre 2010

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