mercoledì 11 febbraio 2009

il pernacchio




Se uno si immagina di potere andare sulla piazza del mercato gremita di persone , e fatta l’adunata, come il prete del Marchese del Grillo portato al patibolo, di sui gradini della fontana, arringare la folla gridando: – ...Perchè...perché io sono io! E voi... Voi non siete un cazzo!
Certo se non menato subito di santa ragione, preso per matto riceverebbe sanz’altro sberleffi d’ogni tipo, coronati magari, una volta tornato il silenzio, da un bellissimo pernacchio, per intendersi di quelli in cui solo Eduardo, poteva dirsi maestro.
Codesto, ha compreso presto il Tonino nazionale, e si è fatto apposta il partito: ovvero la propria clac, i supportes, per intendersi; o se si vuole, ma c’è arrivato anche lui e quindi non dev’essere punto difficile, ha compreso che senza un potere contrattuale, aveva voglia ad essere il supermagistrato di Mani pulite: non sarebbe andato da nessuna parte. Nessuno, con tante bocche da sfamare, l’avrebbe più preso sul serio.
Questo l’aveva compreso anche Mastella, e si era fatto il partito pure lui, ma non gli è stato sufficiente neppure quello. Oramai tutti lo consideravano merce avariata. E certo non era che puzzasse molto più di altri. Che più di altri si fosse insozzato colle faccende del dì. D’altra parte o non aveva detto il Longanesi che il motto nazionale è: tengo famiglia! Ma poi, sapete come succede: tutti si mettono a gridare: – E’ lui, è lui!... Proprio come fanno i polli quando la prendono con uno fra loro: che cominciano a beccare, a beccare fin tanto che il poverino sanguina tutto! Allora sì, che comincia il divertimento vero!
Anche Casini, da pretino furbetto, ha compreso che era meglio assai conservarsi quel po’ di autonomia...Meglio pochina che nulla; e poco importa se ogni tanto perde un pezzetto: roba da poco! Gentuccia! Assai meglio da soli che in cattiva compagnia. Anche perché può succederti come al “bravo” De Mita: ti scaricano, e allora... allora sei tu che non sei più un cazzo!
Domandatelo un po’ ad Achille,... no, non quello famoso! Ad Occhetto, intendo! Come si sente? Sta bene? E la “gioiosa macchina da guerra” come va? E’ ben oliata? Ecco, costì torna proprio buono il vecchio proverbio: “dalle stelle alle stalle!”
Quegli altri beoti, invece, a sinistra del centro sinistra: hanno cominciato coi distinguo, coi complementi specificazione, con gli aggettivi; invece della moltiplicazione dei pani e dei pesci, come avevano promesso e il loro elettorato richiedeva (almeno un tempo), hanno fatto la divisione dei partiti: e continuano! Così, dividi e ridividi, loro sì, che non contano più un cazzo! Eppure, mi pareva che gli e lo avessero già detto col voto, ricordate? Insomma: dalla forzatura dell’unità delle “forze” nel governo Prodi, all’opposta divisione fra “polli di Renzo”.
Già, Prodi, dimenticavo: che posso dire, mi viene solo a mente un tubetto di SuperAttak (gel) essiccato, in fondo ad un cassetto. Certo, la di lui scomparsa dalla scena, senza che nessuno se ne rammenti, ci dà la misura dell’uomo. Mi spiace!
Ed ora eccoci a noi: Gasparri parla troppo? Risponderà: “il bel tacere non fu mai scritto!” Stai attento, saccentino,... che può arrivarti un altro scapaccione da un momento all’altro (quello là è anche più alto!) Insomma litigano. Stanno per entrare in casa d’altri, dove saranno solo il 30% del tutto e già si dividono: ma quanto sono imbecilli!
E quello, lassù, sul seggiolone; senza truppa, coi colonnelli che gli si rivoltano contro... Ma che c... crede di fare?! Il grande uomo politico... ma che pensa, che senza un proprio partito, gli italiani corrano a prostrarsi... Che ad ore stabilite s’inginocchino, chiappe al vento, tutti in preghiera rivolti verso il Palazzo di Montecitorio? No caro Fini, gli italiani non possono, gli italiani a quell’ora sono tutti a lezione. Si, sono a lezione di pernacchio. Per te ed i tuoi colonnelli.
Anzi, se devo dire il vero, a me di ciò che fate e farete non importa proprio nulla. Il mio pernacchio lo asserbo per qualcuno che vale di più. E non ci vuol molto!

Bruno Stepic

San Martino, 11 febbraio 2009

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