venerdì 6 febbraio 2009

Lo Stato liberale






Ecco Berlusconi, il grande statista, il decisionista per eccellenza, l’unico uomo, dopo i Medici, ad avere sei palle! L’uomo del consenso mediatico, l’uomo dell’etere: quello che dopo Guglielmo Marconi che le ha inventate, meglio ha saputo usarle (le onde).
Ma ci faccia il piacere, ci faccia! Neppure capace di assumersi una responsabilità! Neppure capace di lasciare che le “cose” vadano come devono andare. Solo preoccupato di perdere cinque o sei o sette punti di consenso. E quegli altri beoti ad andargli dietro (sennò a casa, pare gli abbia detto).
Mi immagino che l’ispiratore sia stato Letta. La lezione è nelle scritture: dove si racconta di Ponzio Pilato. Perché le cose stanno nel medesimo identico modo.
E che ci importa se i Radicali e tutta la sinistra (si fa per dire) scende in piazza: anzi, tutta propaganda, maggiore effetto! Allora sì, che si fa bella figura! (In parrocchia e dintorni – intendo –).
Epperò il nostro “eroe” non ha considerato che anche qui, a destra, qualcuno s’incazza (certo lo fa educatamente, col disagio delle male parole, col disgusto per il turpiloquio, anche quando ci vogliono).
Solo un basso calcolo, solo la valutazione di opportunità. Immagino – ma penso molto attendibilmente, dato che dal punto di vista della logica politica non fa una grinza – che le cose siano andate all’incirca così: la pressione sulla “cosa” è alta, altissima, “certi” ambienti premono, quanto meno in piazza, e chi ce lo fa fare di non sfruttare la situazione a nostro prò? Possiamo sfruttarla, venirne fuori bene, e scaricare la “palla” al Presidente Napolitano – che se la veda lui! –; e comunque, in seconda istanza abbiamo il Parlamento: se approva il decreto siamo tutti a posto, se poi non lo approva la responsabilità non è nostra. E certo lasceremo “libertà di coscienza”.
Sì, penso proprio che il ragionamento sia stato all’incirca questo. Io, cinicamente, se fossi stato il consigliere di Berlusconi questo gli avrei suggerito. Epperò, fortunatamente, non sono il consigliere di sua Eccellenza. Fortunatamente non lo sono! Da suo ex elettore mi sarei aspettato altro, altro avrei voluto, perché credo che, sgombrato il campo dall’idea dello Stato etico (che pure, lo confesso non mi dispiacerebbe, ma certo dovrebbe essere uno Stato serio, e non un aborto compromissorio come questo), sgombrato il campo dall’idea dello Stato etico, dicevo, il comportamento, per un Liberista coerente, quale Egli si proclama, doveva essere assolutamente diverso (perchè ispirato alle idee del Liberalismo). Diametralmente opposto, quindi a questo stato di supina subalternità. Senza contare il conflitto che si apre fra i poteri dello stato (ma certo in codesto il Cav. ci va a nozze).
Già, il Liberismo: tutti liberisti e per il libero mercato! Eppoi tutti a invocare gli aiuti di stato... Marcegaglia in testa in testa, quando le cose si mettono male. Ma questa è tutta un’altra questione, Scusate.


Bruno Stepic


San Martino, 6 febbraio 2009

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