mercoledì 21 gennaio 2009

Gli occhi penetranti di un galantuomo

"aggiungo" ad una nota di "Alfa" su Giorgio Almirante

Caro “Alfa”,
tu hai scritto belle parole su Giorgio Almirante, sui suoi occhi...
L’ho conosciuto personalmente Giorgio Almirante, come ho conosciuto Pino Romualdi, non ho conosciuto Arturo Michelini, epperò lo rammento bene, come rammento bene Augusto De Marsanich (Uomini di altro stampo!).
Giorgio Almirante... ho avuto l'onore, grande, di stingergli la mano, più di una volta,... Erano momenti difficili, impossibili. I giovani di oggi non sanno quello che abbiamo passato... Almirante aveva degli occhi, quegli occhi, unici, che ti guardavano dentro, che arrivavano al nocciolo di quello che eri, nella mente, nel cuore.
Giorgio Almirante era un galantuomo, quali se ne sono visti pochi nella storia di questo paese.
Purtroppo la logica assurda di quei tempi, la logica degli opposti estremismi, della guerra civile serpeggiante, mai finita, anzi rinnovata e da rinnovare ogni giorno, faceva troppo comodo ai padroni del vapore di quei giorni, perché le persone (tutte le persone, tutto un popolo) avessero la "semplicità" d'animo, la pulizia e la disposizione morale per un approccio che potesse consentire loro di conoscerlo quale egli era, di apprezzarlo per il Suo valore.
Tempi difficili, caro amico, dove salvo qualche imbecille per il quale la guerra non era ancora finita, o qualche mascalzone pagato dai servizi, si militava in un partito come l' MSI per puri motivi ideali, che nulla, credimi, avevano a che fare con la "restaurazione" del vecchio regime.
Si voleva fermamente una Italia pulita e onesta, si combatteva contro i disastri della partitocrazia, contro le ruberie democristiane e le ganasce socialiste (rammenti Giacomo Mancini,... in quanti comizi ho sentito dargli pubblicamente di ladro!), contro gli sprechi, il malcostume, le lottizazioni, le clientele e il clientelismo dilagante, contro una Democrazia Cristiana che era pronta a vendersi anche il SS. Sacramento, pur di continuare a spartire interessi e pecunia fra le varie correnti ed i mammasantissima di cosa nostra. La DC, una banda di mistificatori, di farisei, di sepolcri imbiancati, per lo più mascalzoni con i calli sulle ginocchia (abito buono ed aria rispettabile e timorata) che se ne infischiavano dei veri interessi, dei veri bisogni degli italiani, peggio con peggio con i valori che quella Croce avrebbe dovuto ispirargli. Che avevano a cuore solo le Banche (e le banchine) e pochi altri settori strategici (Interni, Difesa, Scuola...). Che come i preti avevano quella perfida e ipocrita doppia coscienza che consentiva loro ogni nefandezza, da giustificare in secondo momento o col "fine" da perseguire o con la santa confessione.
La questione era stata solo una:
In hoc signo vinces! Ecco perché si erano presi la Croce sullo scudo, ed abusato del nome di Cristo... Eppoi dopo, si fregiavano della vittoria contro il dilagare del comunismo, ma sottobanco svendevano ai compagni l'Italia pezzo pezzo (rammenti le Regioni, i governi del Centrosinistra...), insomma un continuo lingua in bocca, vergognoso, sopra, e più, sottobanco, recitando sulla scena ben altra parte!
La destra, con i suoi valori, ma ancor più Giorgio Almirante, facevano loro paura. Da lì, rammenti, i voti che non valevano a nulla, i voti in frigorifero,... eppoi i fatti di Genova, le orde rosse scaraventate sulla piazza con una qualche regia... e rintuzzare l'odio dei fratelli contro i fratelli... Da parte di quelli che si chiamavano Cristiani.
Ha dovuto subire tutto questo Almirante... anche le strategie bombarole che vennero dopo col solo scopo di danneggiarlo, allorquando cedi oggi cedi domani, ai compagnucci, intendo, l'elettorato sempre più aveva voglia di Destra... Rammenti il '70... il successo del MSI... Ha dovuto subire tutto questo, Almirante, fino alle accuse più infamanti... Rammenti l'
Autobiografia di un fucilatore? Ma lui sempre diritto, come un fuso, con quegli occhi onesti, penetranti... mentre il peso gravava ogni giorno di più! Mentre anche gli amici, quei compagni di strada che fino al giorno prima erano stati i più attaccati e fedeli (sembrava), presero i soldi e fondarono Democrazia Nazionale, dimezzando così il nutrito gruppo parlamentare.
Basterebbe mettere le cose in ordine di tempo, in rapporto di causa - effetto, per comprendere. Certo, morire nel MSI per rivivere in Alleanza Nazionale fu necessario, come per la crisalide e la farfalla... Ma ora! Caro amico... morremo soli, come cani, ma certo onesti! E certo non morremo democristiani.

Tuo, Bruno Stepic

San Martino, 21 gennaio 2009

1 commento:

  1. Apprezzo la sua pacatezza e la sua lucidità. In simile temperie ne abbiamo tutti bisogno, qualunque sia il nostro orientamento politico.
    Un cordiale saluto, Annarita.

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